Statua di Satiro in riposo
La statua rappresenta un giovane Satiro coperto solamente da una pelle di pantera, appoggiato ad un tronco d'albero.
La statua, copia romana derivata dal Satiro in riposo (anapauomenos) attribuito a Prassitele, appartiene al gruppo di opere che il cardinale Scipione Borghese acquistò nel 1607 da Lelio e Tiberio Ceoli per 9000 scudi ed è documentata in uno dei disegni di Andrea Boscoli conservati presso l'Istituto Nazionale della Grafica. La popolarità della statua è attestata dalle 114 repliche fino ad oggi conosciute sebbene con diverse varianti, tra le quali si distinguono per qualità il cosiddetto “Satiro Giustiniani” in Collezione Torlonia, quello del Museo Pio Clementino nei Musei Vaticani e quello dei Musei Capitolini. L’opera è documentata nella Villa Pinciana solo agli inizi del XX secolo su un basamento ai lati della cella del Tempio di Esculapio al Giardino del Lago dove rimase per un breve periodo; nel primo decennio del Novecento la statua è documentata nello “stazzo” retrostante il Casino nobile, l’attuale piazzale Scipione Borghese dove rimase fino al 1986 quando venne rimossa per essere restaurata e sostituita in situ da una copia.
Opere della sala
La sala
Il deposito delle sculture di Villa Borghese raccoglie circa ottanta opere provenienti in gran parte dalla Collezione Borghese, originariamente ubicate a decoro della villa. Nonostante le spoliazioni subite dal parco nei secoli il patrimonio delle sculture di Villa Borghese comprende ancora oggi un gruppo significativo di opere, per la maggior parte copie romane del II-III secolo d.C. da originali greci del V- III sec. a.C., alcune delle quali provenienti dalle collezioni del cardinale Scipione Borghese, figura principe del collezionismo europeo del Seicento.