Statua di Filatrice
La statua rappresenta una figura femminile acefala con chitone sul quale è avvolto un mantello che copre il seno sinistro, gira sui fianchi e scende fino all'altezza dei polpacci.
Essa appartiene al gruppo di opere che il cardinale Scipione Borghese acquistò nel 1607 da Lelio e Tiberio Ceoli per 9000 scudi ed è documentata in uno dei disegni di Andrea Boscoli conservati presso l'Istituto Nazionale della Grafica. La statua è una copia romana della celebre statua in bronzo della Spinnerin, oggi alla Gliptoteca di Monaco, rinvenuta a Vulci nel 1835. In questo tipo statuario è stato riconosciuto l’originale di Prassitele, oggi disperso, citato da Plinio con il nome di “Katàgusa”, cioè “colei che deduce il filo”. La sua identificazione si deve alla posizione delle braccia, entrambe piegate in avanti con la mano sinistra in atto di stringere forse una conocchia e la destra nell’atto di far scorrere il filo. Un’altra ipotesi, dal momento che il verbo "catàgo" significa letteralmente "porto giù", è quella di tradurre il termine pliniano con "colei che scende", assimilando così l'opera di Prassitele ad una Proserpina nell'atto di scendere nell'Ade.
La Filatrice Borghese era caratterizzata da una testa ritratto, non pertinente, databile al sec. II d.C. con i capelli divisi sulla fronte, pettinati in larghe onde e raccolti in un grosso nodo sulla nuca, trafugata in età imprecisata dopo il 1966, riconosciuta nella “testa femminile con serpenti”, oggi conservata nella sala VIII del Museo Borghese. La statua è documentata all’interno della villa soltanto a partire dal terzo decennio del XIX secolo sul lato sinistro dell’arco monumentale della Fontana del Fiocco dove rimase fino al 1986 quando fu restaurata e sostituita in situ da una copia.
Obras maestras de la sala
La sala
Il deposito delle sculture di Villa Borghese raccoglie circa ottanta opere provenienti in gran parte dalla Collezione Borghese, originariamente ubicate a decoro della villa. Nonostante le spoliazioni subite dal parco nei secoli il patrimonio delle sculture di Villa Borghese comprende ancora oggi un gruppo significativo di opere, per la maggior parte copie romane del II-III secolo d.C. da originali greci del V- III sec. a.C., alcune delle quali provenienti dalle collezioni del cardinale Scipione Borghese, figura principe del collezionismo europeo del Seicento.